L’indagine, solitamente effettuata a completamento delle prove sulle murature, attraverso dei saggi visivi eseguiti mediante delle aperture di limitata entità in punti strategici della struttura, permette di definire le caratteristiche morfologiche e geometriche della muratura in esame. Permette di individuare la presenza di ammorsamenti, e di cordoli e di verificare la tipologia, la forma e le dimensioni degli elementi costitutivi la regolarità di posa nonché la tessitura superficiale e di controllare lo stato di conservazione dei giunti e quello generale della porzione indagata.
Mediante questa tecnica di ispezione si acquisiscono dati fondamentali sulla geometria, sulla morfologia e sullo stato di conservazione della muratura. L’analisi endoscopica si effettua per mezzo di una sonda dotata di video camera che ispeziona la sezione interessata attraverso un foro pre-eseguito mediante microcarotaggio di ridotto diametro e permette di individuare la tipologia muraria, eventuali cavità interne o discontinuità ed osservare lo stato e l’adiacenza dei blocchi.
Oltre alle rilevazioni, nel report di prova vengono riportate le immagini e i filmati registrati dalla sonda.
Le prove con martinetti piatti rappresentano un’indagine sperimentale sulle effettive condizioni statiche della muratura.
La prova con martinetto piatto singolo permette attraverso un taglio eseguito in direzione normale alla superficie, l’introduzione di un martinetto e l’applicazione di opportuni strumenti di misura delle deformazioni, di individuare lo stato tensionale della muratura.
Con la prova con doppio martinetto piatto si determina il modulo elastico della muratura, si valutano le caratteristiche di deformabilità locali del maschio murario interessato e si conduce un’analisi circa la legge sforzi-deformazione della muratura.
Queste prove sui giunti di malta di murature in mattoni si eseguono con lo sclerometro a pendolo. Il principio di funzionamento e di lettura dei dati si basa sul rimbalzo della massa battente dopo l’urto con la superficie da esaminare.
L’elemento orizzontale, come ad es. un solaio, viene caricato progressivamente e vengono misurati gli spostamenti verticali in fase di carico e in fase di scarico. Gli spostamenti vengono misurati per mezzo di strumenti di precisione quali i comparatori digitali centesimali sistemati a contatto con la struttura ed ubicati in maniera da estrapolare i valori desiderati. Le misurazioni possono essere registrate se necessario anche mediante un sistema di acquisizione dati wierless. Le letture vengono eseguite ad intervalli regolari e ripetute per ogni livello di carico dopo un tempo prestabilito in modo da considerare tutti gli eventuali assestamenti della struttura.
La formazione del carico di tipo distribuito può essere prodotta
Il carico di tipo concentrato lo si ottiene con l’utilizzo di pistoni oleodinamici (martinetti) a doppio effetto di spinta o di tiro ciascuno in grado di produrre una forza pari a 7 t. Qualora la situazione lo richiedesse possono essere progettati sistemi di carico diversi con l’utilizzo ad es. di sacchi di cemento, di fasci di barre in acciaio, di cubi di calcestruzzo, di blocchi in laterizio ecc.
La struttura è sottoposta a cicli di carico e scarico in maniera progressiva e per step predefiniti fino al raggiungimento del carico massimo di collaudo desiderato ed alla determinazione della freccia massima di abbassamento e della freccia residua.
I risultati ottenuti vengono confrontati con dati teorici di progetto attesi.
Sui pali di fondazione LABORTEST PESCARA esegue le seguenti prove:
Prova di carico eseguita su un palo scelto a caso nell’ambito della palificata, durante o dopo la costruzione di quest’ultima.
La prova si esegue con dei pistoni oleodinamici che assicurano un livello di carico fino a 800 t ed un sistema di rilevamento degli abbassamenti misurati con comparatori centesimali. La prova è spinta fino ad un carico massimo di prova almeno pari a 1,5 volte il carico di esercizio La finalità della prova di collaudo è essenzialmente il controllo della corretta esecuzione e quindi della buona riuscita del palo e la verifica della uniformità di comportamento dei vari pali di una palificata.
Il numero e l’ubicazione delle prove di verifica devono essere stabiliti in base all’importanza dell’opera e al grado di omogeneità del terreno di fondazione; in ogni caso il numero di prove non deve essere inferiore a:
Il numero di prove di carico di verifica può essere ridotto se sono eseguite prove di carico dinamiche, da tarare con quelle statiche di progetto e siano effettuati controlli non distruttivi su almeno il 50% dei pali.
L’integrità e l’omogeneità dei pali di fondazione possono essere verificate attraverso l’esecuzione di prove non distruttive eseguite con il metodo CROSS HOLE con il quale è possibile valutare l’integrità dell’elemento di fondazione determinando con precisione la quota cui si collocano eventuali difetti presenti tra i tubi di auscultazione preventivamente predisposti in fase di getto.
L’apparecchiatura per il test comprende un generatore di impulsi, due sonde piezoelettriche un verricello per il controllo della profondità raggiunta dalle sonde e la centralina di acquisizione dei dati che amplifica, mostra e memorizza i segnali ricevuti.
Sfruttando la propagazione delle onde elastiche all’interno del calcestruzzo al fine di stimare le dimensioni e le caratteristiche meccaniche del palo che si va investigando e valutare l’eventuale presenza di difetti al suo interno è possibile eseguire prove su con il metodo dell’AMMETTENZA MECCANICA.
Attraverso la determinazione dei parametri ottenuti dall’interpretazione dei diagrammi sperimentali si possono ottenere informazioni riguardanti in particolare la lunghezza fisica della struttura, il diametro medio efficace il tipo di ancoraggio all’estremità inferiore, il valore adimensionale della costante d’interfaccia palo-terreno o indice dell’ancoraggio laterale e il cedimento elastico dell’estremità superiore del palo.